Solo la giustizia penale, con l’interdizione può fermare i politici ladri

Occorre una corsia preferenziale della Giustizia a carico dei  politici  che rubano il danaro delle tasse pagate dai cittadini. Giudicarle in fretta e, se colpevoli, messi nella condizione di non ripetere o commettere altri reati.

L’attacco alle sentenze e le intimidazioni alla magistratura, da parte di politici e amministratori pubblici che, a seguito di denunce o indagini della Polizia Giudiziaria, risulta abbiano fatto prevalere gli interessi personali a quelli dei cittadini e, per questo, sono stati inquisiti, processati e condannanti, non deve frenare l’attività dei magistrati.

Al contrario, si leva alta la voce dei cittadini onesti che chiedono alla Guardia di Finanza di intensificare i controlli nelle Pubbliche  Amministrazioni, estendendoli alle Province, ai Comuni e alle Aziende Pubbliche.
Le cronache giudiziarie degli ultimi dieci anni ci dicono che la situazione – rispetto alla vecchia “tangentopoli”, legata al sistema di  finanziamento ai politici e ai partiti – è cambiata, in peggio: non più finanziamenti nascosti ma legittimati sotto forma di “rimborsi”.

Alla magistratura, compatibilmente con gli scarsi mezzi messi a disposizione, si chiede di adottare nei confronti di politici – eletti dai  cittadini come loro rappresentanti nelle istituzioni – che risultano indagati e rinviati a giudizio, una corsia preferenziale per la conclusione dei processi in tempi brevi.

Chi ruba è, certamente, un ladro. Il politico che ruba nella Pubblica Amministrazione è un ladro speciale, sia perché ha tradito la fiducia che i cittadini gli hanno dato e sia perché ha causato un rilevante danno allo Stato, sottraendo fondi destinati alla fornitura di servizi ai cittadini, danneggiando così tutta la comunità.

Vista la gravissima situazione di bilancio dello Stato e l’altissima percentuale di tasse, imposte alla comunità, è necessario evitare il fallimento dello Stato che porterebbe l’Italia nel caos.

Dalle “chiacchiere da bar”, dalle discussioni in famiglia, sui luoghi di lavoro e tra i pensionati emerge la speranza che la Giustizia penale possa allontanare, con l’interdizione dai pubblici uffici, i politici e gli amministratori ladri, corrotti e disonesti.